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      Tutti ringraziarono il pietoso Iddio, sperando di dovere da cosí gran pericolo uscire quanto era quello nel quale si ritrovavano, perché in quel dí che questo miracolo accadette morirono 9 persone, e tutti di sete, onde quelli che vivi restavano pensavano che, per molto che loro si differisse la morte, non potea essere piú che di 5 o 6 altri dí; e la maggior parte di loro aveano cosí gran limo su la lingua e nel palato e gingive che con gran fatica parlare potevano, e se dicevano cosa alcuna senza forza e cosí basso che a pena si potevano intendere.
      Venuti a questa gran estremità, e parendo a quelli che vivi restati erano di non potere iscampare, diedero ordine di passare a quella isola che la benedetta madre della Madre di Dio aveva mostrato. Il licenziado fece passare prima tre barcate di gente, con quelle ova e uccelletti che portare poterono, e finché non furono passati tutti non volse passarvi esso. Ma quando vi passò ritrovò tutta la gente assai sconsolata e quasi per spirare l'anima, e la cagione era che, se ben si erano isforzati alquanto con la speranza di dovere ritrovare l'acqua, avendo poi cavato per molti luoghi di questa ultima isoletta non vi avevano potuto acqua dolce ritrovare. Sí che, isconfidati di quello che sant'Anna rivelato aveva, uscirono a ricevere il licenziado, alcuni piangendo, altri ponendo fino alla cintura nell'acqua con certe gran conche di chiocciole piene d'acqua salsa, e dicendo: "Vedete qui, signore, l'acqua che ritroviamo"; la quale egli provò, e la ritrovò salsa e amara.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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