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      Allora tutti s'appartarono a due a due e si confessarono l'un l'altro. Poi disse loro il licenziado che tutti promettessero castità per un anno, che cosí Iddio gli essaudirebbe. Tutti tosto la votarono come esso disse, fuori che tre che la votarono perpetuamente, e di farsi frati di san Francesco. E questi furono un Sancio di Spinosa, creato dal licenziado, e quello Arenas che s'è detto di sopra, e un Pietro di Simancas.
      E fatto questo fecero una processione, nella quale il licenziado era il prete, e andava con una croce in mano, d'un legno che ivi casualmente si ritrovò. E con molta devozione e lagrime andarono tutti d'intorno all'isoletta circondandola, e cantando le letanie con molte differenzie di voci e di toni, assai rauchi e deboli. E data una volta intorno (che tutta l'isoletta poteva essere quanto è la piazza di san Francesco di Siviglia o meno), attraversarono l'isola per mezzo, facendo co' piedi onde andavano una semita nell'arena, e con la medesima processione seguirono attraversandola medesimamente per l'altro verso in croce, lasciando co' piedi i medesimi vestigii, a punto come se un pane tondo si partisse in croce e se ne facessero quattro parti uguali. A questo modo restò partita co' piedi in croce questa isoletta, e nel mezzo fece il licenziado cavare; ma prima che vi si cavasse egli predicò, e recò nella memoria di tutti come Iddio fino a quella ora aveva loro dato a bere sangue crudo, ed essi lo avevano umilmente bevuto in memoria della sua sacratissima passione, nella quale era dal suo sacro costato uscita anco insieme col sangue l'acqua, e che per ciò la santa chiesa nella messa e communione del sacerdote col vino mischiava l'acqua anco.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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