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      Doppo questo loro congiungimento cominciarono a fare delle ova in gran copia. Il che fu un chiaro soccorso divino, per la necessità nella quale quegli afflitti si ritrovavano. E in questo esercizio stettero gli uccelli che io dico dieci giorni in quella isola, sostentando que' poveri famelici.
      Non resto io di credere che quegli uccelli avessero anco delle altre volte per loro procreazione e aumento fatto il medesimo, e in quella stessa isola anco, che doveva essere forse il loro natural nido. Ma non già per questo non s'ha a dire che fosse altro che un gran misterio in venire a fare quelle ova a tempo, quando ne fossero dovuti que cristiani essere nel maggior bisogno soccorsi e sostentati. Che se questo non è cosí, e non solevano ogni anno fare in quella isoletta il medesimo, tanto maggior miracolo sarà.
      Accadette anco molte volte che gli uccelli che chiamano rabiforcati volavano contra questi altri uccelli che si sono detti, fino in farli gettare via il pesce che nella bocca avevano; e allora il rabiforcato, lasciando l'uccello, seguiva il pesce, e 'l prendeva anco alle volte nell'aere prima che all'acqua cadesse, perché sono questi uccelli gran volatori. E questo modo di caccia era qualche intertenimento o recreazione per questa isconsolata gente, benché, stando a quel modo che stavano, non era piacere che avesse loro potuto penetrare nel cuore e cavarli da loro tristezza, perché ben si ricordavano e vedevano dove e come stavano. Questi rabiforcati, medesimamente, molte volte accadeva a mangiare certi pesci che li chiamano dentati, perché hanno aspri denti, e doppo che inghiottiti gli avevano, perché ne erano morsicati dentro la bocca stessa, se ne venivano in questa isoletta e ributtavano per bocca quel tal pesce, il quale era tosto raccolto e preso da quelli cristiani, che se lo mangiavano con molto sapore e senza ischifo al mondo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260