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      Poco appresso ne vennero tutti cinque in terra e si posero d'intorno a colui che orava ginocchioni in terra, due da una banda e due dall'altra, e un se li pose dinanzi, e cominciarono a dormire. Onde colui ebbe tempo d'ammazzarne uno. E con questo furono i lupi marini che in questa isola ammazzarono, fra piccioli e grandi, 373.
      In capo di tre giorni, che s'avevano già fornito di mangiare questo lupo, se ne venne per alto mare una testudine, e s'accostò cosí presso all'isola che il licenziado se ne entrò nel mare verso lei, e quello Spinosa suo creato l'andò di dietro, e mentre che ella stava tutta fissa a mirare il Zuazo che le stava dinanzi, l'afferrò e rivoltolla sossopra, e poi la tirarono in terra e ne mangiarono tutti quella sera e 'l dí seguente e parte dell'altro; di modo che chiaramente pareva che Iddio nostro Signore avesse loro dato miracolosamente quello sostegno del lupo marino e della testudine. Ma nel restante tempo stavano senza avere che mangiare, come i passerotti che aspettano il cibo nel nido che il padre loro porti, tutti confidando nella misericordia divina, dalla quale tutti i buoni e sicuri rimedii procedono.
      Ed ecco che a posta di sole veggono certi segni nell'aere, che ve li facevano le nuvole, e parevano veramente effigie di cinque gran navi che venissero alla vela e che si movessero e caminassero. Onde, pensando di certo che navi fossero, si stesero tanto avanti con questa imaginazione, accompagnata dal desiderio grande che n'avevano, che tolsero un lenzuolo che era loro avanzato e 'l posero sopra l'albero della caravella loro fracassata, per fare segnale a quelle che loro navi parevano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Spinosa Zuazo Iddio