Pagina (1244/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E qui fece egli venire un cane levriero assai feroce, col quale avea fatto morire e mangiare co' denti in piú volte piú di dugento Indiani, castigati per idolatri e sodomiti e altri abominevoli vizii, e disse loro che, se non dipingevano la verità di que' termini, sopra i quali quella differenzia consisteva, e come erano già stati anticamente divisi, li facea certi che gli averebbe fatti mangiare da quel cane: il quale stava cosí fiero e bravo che avevano assai che fare due uomini per tenerlo per il collare e per la lassa, perché si mostrava isfrenato contra quelli Indiani per morderli. Di che in tanta paura e spavento entrarono li due signori litiganti e gli amantechi che non si potrebbe credere, e ne riuscí poi la pittura assai certa; ed essendo stata approbata dalle parti, il licenziado vi sentenziò. E parve che Iddio ve lo illuminasse, cosifatta sentenzia diede. Allora, mirandosi l'un l'altro, questi signori dissero fra sé in lingua loro queste parole: "Certo che gente che a questo modo giudica è di gran pregio, e la legge che essi tengono dee essere la migliore di tutte l'altre, e perciò diventiamo cristiani, e viviamo da oggi avanti nella loro legge in pace, e serbisi la sentenzia che data s'è". E cosí fu fatto, che tosto volsero essere battezzati, e il licenziado vi fu presente. E si seppe poi che questi spezzarono molti idoli per tutte le terre loro, tenendo solamente in riverenzia l'imagine di nostra Signora, che essi dicevano che era il Dio de' cristiani e che era migliore che i loro idoli, percioché allora in quelli principii non stavano cosí bene instrutti nelle cose della nostra santa fede come ora vi stanno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Indiani Indiani Iddio Dio