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      Fatto il bando, s'aspettarono li quindeci giorni, e non comparve alcuno che si querelasse. Allora gli ufficiali e rettori comparsero davanti al luogotenente, e dissero che, avendo udito quel bando, comparivano e dicevano, in nome loro e di tutta quella terra, che il governo del licenziado Zuazo in quella isola era stato giusto e santo, e cosí in servigio di Dio e di Sua Maestà che, s'egli nel tempo che vi venne a governarla venuto non vi fosse, si sarebbe quella isola perduta, e che per lo buon governo e industria di questo cavaliero s'era mantenuta e popolata, come era assai publico e noto a tutti. E che perciò richiedevano il notaio, davanti al quale e per cui mano era stato il bando fatto, che di ciò avesse dovuto farne un testimoniale, che essi quella fede ne facevano, accioché si fosse il Zuazo potuto con questa scrittura presentare davanti al licenziado Giovanni Altamirano, giudice di residenzia in quella isola, e poi anco davanti a Sua Maestà e al regio consiglio dell'Indie, perché fosse conforme a' servigi suoi rimunerato da Sua Maestà. Il richiedevano medesimamente che avesse voluto il luogotenente restituirli il suo oro e argento, che depositato avea presso di lui per questa stessa cagione.
      Con questa testimonianza e fede si partí poi il licenziado Zuazo da quella terra, che, perché era posta dalla banda di tramontana, bisognò attraversare tutta l'isola per passare dalla parte di mezzogiorno; e in tutto quel camino fu accompagnato e festeggiato, e assai bene albergato e servito nelle villette e poderi degli abitanti di quella contrada; e in alcuni luoghi li facevano giuochi di tori e altri spassi di molto piacere.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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