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      , accennando che egli signoreggiasse quasi tutto il giro della terra. Allora io gli raccontai copiosamente le forze, la potenzia, e anco le varie genti e nazioni e i larghissimi imperii di Vostra Maestà, e assaissimi signori piú potenti del Montezuma ubbidire alla Vostra Altezza, il che gli fu molto grato udire; e similmente bisognava che facesse il signor Montezuma e gli altri abitatori di quelle provincie. E subito lo ricercai che si desse per vassallo di Vostra Maestà, aggiugnendo che, se egli si dava per vassallo di Vostra Altezza, ne conseguirebbe grandissimo favore e onore; e accioché Vostra Maestà degnasse di riceverlo benignamente, gli dimandai in segno di ubbidienza qualche quantità d'oro da mandare a Vostra Maestà. E replicò che egli aveva dell'oro, ma negò di volermene punto dare se 'l suo signor Montezuma non glielo commetteva: e se quel signore glielo comandasse, era apparecchiato di spendere la propria vita, l'oro e ciò che possedeva, e che io non lo molestassi né astringessi a lasciar la sua impresa e opinione. Io il meglio che potei di tutto feci vista di non curare, e gli risposi che tosto il signor Montezuma gli avrebbe comandato che ci dovesse far parte e dell'oro e dell'altre cose che egli possedeva e che ci poteva dar commodamente.
     
     
      Come altri signori andarono a visitar il Cortese, e doni per loro fatteli. Di una rocca fortissima della provincia Tascaltecal, e come quei popoli sono nemici del signor Montezuma. D'una muraglia mirabilmente fabricata dagl'Indiani.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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