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      Il terzo dí dai medesimi signori delle dette provincie i nemici vennero a noi ambasciatori, dicendone di voler essere soggetti a Vostra Maestà e amici a me, pregando oltra di questo ch'io perdonassi loro i commessi falli; e ne portarono vettovaglie e altre cose lavorate di piume e di penne che essi usano, le quali appresso di loro sono in grandissimo prezzo. Io diedi loro benigna risposta, mostrando che non avevano fatto bene, nondimeno gli riceveva per amici e perdonava a tutti ciò che avevano fatto contra di me.
      Il quarto giorno entrarono nei nostri alloggiamenti cinquanta Indiani, e per quanto potei ritrarre erano tra tutti i paesani di grandissima auttorità, i quali fingevano d'essere venuti per portar vettovaglie, e diligentemente guardavano l'entrata e l'uscita de' nostri alloggiamenti e certe tende che noi abitavamo. Ma quei di Cimpual secretamente mi fecero a sapere che io avessi buona cura, percioché coloro erano di cattivo animo, e per niun'altra cagione erano venuti ne' nostri alloggiamenti che per ispiare in che modo ci potessero offendere, e che tenessi per certo non esser venuti per altro effetto. Io procurai che secretamente fusse preso uno d'essi, e tanto secretamente che niuno de' compagni se n'avidde, e, chiamati gli interpreti, lo minacciai che mi dovesse dire il vero di quelle cose ch'io gli dimandarei: il quale mi confessò che Sintegal, gran capitano di quella provincia, conducendo gran numero di gente stava ascoso dopo un colle all'incontro de' nostri alloggiamenti, per assaltarci alla sprovista la notte seguente, percioché diceva che già tre giorni aveva fatto prova di combatter con noi e non aveva potuto fare alcun buono effetto, e che desiderava grandemente di notte venire alle man con esso noi, accioché i nostri cavalli, l'artegliarie e le spade non mettessero spavento ai suoi soldati; e che esso gli aveva mandati per vedere i nostri alloggiamenti, e i luoghi onde facilmente potessero entrare, e in che modo abbrucciar quelle tende.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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