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      E per li medesimi mi mandò a donare quasi mille pesi di oro e altrettante vesti di seta, le quali essi sogliono molto usare. Costoro stettero meco nella maggior parte di quella guerra, e molto ben poterono vedere di quanto valor siano gli Spagnuoli, e si trovarono presenti quando facemmo pace e convenzione con quei signori di Tascaltecal, e a quei servizii di Vostra Maestà s'erano offerti i signori e tutti i paesani. E pareva che essi n'avessero gran dispiacere, percioché in varii modi tentarono di menarmi seco, affermando quelle promissioni e offerte che avevano fatte quei signori e sudditi non dover essere con animo buono, né aver fatto amicizia sinceramente, ma questo fingevano a fine ch'io liberamente mi fidassi di loro, per poter poi usar insidie contra di me, standomene sicuro ed isprovisto. Ma quei di Tascaltecal piú volte mi avevano avvertito che in nessun modo mi fidassi dei sudditi del signor Montezuma, percioché erano veramente traditori e ogni cosa facevano con fraude, e il lor signore aveva soggiogata tutta quella provincia con inganni: e me ne avevano voluto fare avvertito come sono tenuti di fare i veri amici, e che hanno per lungo tempo conosciuto il Montezuma. Vista la dissensione e gli odii d'ambedue le parti, ebbi non picciolo piacere, percioché io conosceva ciò esser molto utile alle cose mie, che averei facilissima strada a soggiogarli, secondo quel comune proverbio che dice: "Dal monte nasce quel che 'l monte abbruccia". Mi rivolgeva anco per la mente quel detto del sacro Evangelio: "Ogni regno che in se stesso è diviso sarà mandato in ruina". Nondimeno ora io parlava di secreto con questi, ora con quelli, e rendeva grazie a ciascuno del lor ottimo animo, consiglio e ammonizione, e mostrava d'amar piú coloro che mi erano presenti e co' quali io parlava, che coloro che erano absenti e de' quali dicevano male.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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