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      Intorno a questo per molto spazio stemmo a contendere, e ciò che fu detto dall'una e dall'altra parte sarebbe lungo a raccontare. Finalmente acconsentí di venir meco a casa mia, e comandò che gli fusse apparecchiato e guarnito un luogo nel mio palazzo; il quale apparecchiato, s'appresentarono molti gran signori e, cavatesi le vesti e alzate le braccia, co' piè nudi conducevano la sua lettica non molto ornata, e con grandissimo silenzio piangendo lo posero in lettica, e andammo al nostro palazzo senza tumulto alcuno, benché poi il popolo cominciasse a tumultuare. Nondimeno, subito che ciò venne all'orechie di Montezuma, tosto comandò che tutti si dovessero acquietare: e cosí tutto il popolo in quel giorno e sempre, mentre il signor Montezuma stette appresso di me ritenuto, visse pacificamente, perché era ottimamente albergato e riteneva il medesimo servizio che prima in casa sua, il che fu gran cosa e degna di ammirazione, sí come racconterò poi. E anco i miei compagni gli facevano ogni commodità e servizio che potevano.
     
     
      Come Qualpopoca e altri furon condotti prigioni e dati nelle mani del Cortese,
      e come furono abbruciati publicamente in piazza, e il signor Montezuma posto in ceppi,
      i quali poco dipoi gli furon cavati.
     
      Mentre il signor Montezuma stava ritenuto da me, coloro che erano andati a menar Qualpopoca e gli altri compagni che avevano uccisi gli Spagnuoli ritornarono, menando il predetto Qualpopoca con uno de' suoi figliuoli e altri uomini, che si diceva essersi ritrovati alla morte de' detti Spagnuoli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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