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      E poi di continuo attesi con ogni diligenzia, per quanto mi era possibile, fargli piacere in ogni cosa, e spezialmente perché in publico in ciascun luogo io confessavo, tanto a' sudditi quanto a' signori delle provincie che mi venivano a trovare, sommamente piacere a Vostra Maestà che 'l signor Montezuma regnasse come prima soleva regnare, nondimeno con questa condizione, che riconoscesse la Maestà Vostra per superiore e per signore, come Vostra Maestà è riconosciuta da tutti gli altri, e che quei sudditi fariano cosa grata a Vostra Maestà se per l'avenire lo tenessero per signore e superiore nella maniera che avevano fatto avanti la mia venuta. E mi portai seco tanto bene e sí bene gli satisfeci che piú volte pregandolo gli commessi che se n'andasse a casa sua, nondimeno sempre mi dava risposta che egli stava bene in quella casa appresso di me, non gli mancando cosa alcuna, non altrimenti che se fusse in casa sua; percioché, se in casa sua fusse, facilissimamente potrebbe avenire che li signori delle provincie, presa occasione, lo solleciteriano e induceriano contra il suo volere ad operar qualche cosa contra di me, che ritorneria in danno di Vostra Maestà, alla quale già egli aveva deliberato per quanto poteva di sempre servire; e fin che egli certificasse i suoi di quel che avesse in animo, era bene che stesse appresso di me, e, benché sopra di ciò gli proponessero alcuna cosa, poteva facilissimamente rispondere che esso non era in sua potestà e a questo modo si poteva scusare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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