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      E percioché questi non sono sudditi del signor Montezuma, gl'Indiani che erano andati co' Spagnuoli non ebbero ardimento di entrare in quella provincia, se della lor venuta non ne facevano prima avisato il signor di quella e da lui ottenessero il salvocondotto, dicendo d'esser venuti per domandargli grazia di poter vedere le sue minere dell'oro, e che in mio nome e del signor Montezuma si degnasse di mostrarle. Coatelicamat rispose che gli Spagnuoli andassero sicuri e liberamente e vedessero le minere e ciò che piaceva lor di vedere, ma quegli di Culua, che sapeva esser mandati da parte di Montezuma, faceva avisati che non entrassero nella sua provincia, percioché gli aveva in luogo di nemici. Gli Spagnuoli stettero grandissima pezza con animo dubbioso se dovevano andar soli o no, massimamente che gl'Indiani che avevano menati seco gli confortavano a non andare, perché introduceva lor soli a fine di potergli piú facilmente uccidere; nondimeno gli Spagnuoli d'animo invitto deliberarono di proceder piú avanti. Furono bene e cortesemente ricevuti da' paesani e dal lor signore, e furon lor mostrati sette over otto fiumi, da' quali dicevano cavar oro. Gli Spagnuoli insieme con gl'Indiani cavarono oro e portarono le mostre de' predetti fiumi; e co' medesimi Spagnuoli il detto Coatelicamat mi mandò suoi ambasciadori, per mezzo de' quali offeriva al servizio di Vostra real Maestà se stesso e la sua provincia, e mandommi per li medesimi certi fregi d'oro, e veste di quella sorte che molto usano gli abitatori di quella provincia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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