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      Vendono mele d'api, cera e mele di canne di maiz, le quai canne hanno tanto mele e sono cosí dolce come quelle delle quali si fa il zuccaro. Vendono mele di certi arbori che nell'altre isole sono chiamati magney, ed è piú dolce del mosto cotto, e vendono anco il vino che si fa di questo mele. Vendono varie sorti di filo in matasse di varii colori, ed è simile alla ruga dove in Granata si vendono le cose di seta, ma in maggior quantità. Vi si vendono colori per pittori d'ogni sorte, come in Spagna, e tanto belli e fini che migliori non si potrebbon fare. Vi si vendono pelli di cervo ottimamente concie, col pelo e senza, bianche e tinte di varii colori. Vi si vendono molti vasi di terra e molto ben vetriati; vi si vendono zare grandi e picciole, fiaschi, pignatte e altre infinite sorti di vasellami, e per la maggior parte vetriati. Vendono assai maiz, e crudo in semenza e cotto fattone pane, e di questo maiz ne fanno gran mercanzia, e in semenza e in pane, che ritiene il medesimo sapore che suole avere nell'altre isole. Vendono pasticci fatti d'uccelli e di pesci freschi e salati, crudi e cotti. Vendono ova di galline, di oche e d'uccelli in grandissima copia; vendono focaccie d'ova; e finalmente in dette piazze vendono ciò che nasce e cresce in quelle provincie. Le quai cose, oltre quelle che ho detto, sono tali e sí diverse che per la lunghezza e perché non mi ricordo de' lor nomi non le racconterò. E ciascuna sorte di mercanzia ha la sua propria ruga, senza mescolamento di altre merci, e in questo tengono ottimo ordine; e tutte le cose si vendono ben contate over ben misurate, e per fin ora non si è visto che vendano cosa alcuna a peso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Granata Spagna