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      In questa gran piazza è un'ampia casa a modo di luogo da tener ragione, dove sempre dimorano 10 o 12 persone che giudicano e determinano d'ogni cosa che interviene in detta piazza e delle differenze che vi nascono, e comandano che li malvagi e delinquenti siano castigati. Praticano in dette piazze altre persone che di continuo diligentemente vanno ricercando quel che si vende, e guardano le misure con le quali vendono.
     
     
      Delle moschee della città di Temistitan, e de' religiosi, e abiti e costumi suoi. Del vestir de' figliuoli di quelli primarii. Come il Cortese fece levar via tutti gl'idoli d'una grandissima e bellissima moschea e porvi l'imagini della gloriosa Vergine e altri santi, e con che forma di parole gli fece rimover dal culto e sacrificio degl'idoli. Del costume di quelle genti nel far l'imagini de' loro idoli e del sacrificarli.
     
      In questa città sono assaissimi edificii e parrochie e contrade loro, e nelle piú onorate stanno gli uomini che secondo la loro usanza sono tenuti per religiosi, e continuamente vi fanno residenza, per li quali, oltra i luoghi dove pongono i loro idoli, si trovano ottime abitazioni. Tutti quei lor religiosi usano vesti nere, e non si tagliano i capelli né si pettinano dal giorno che entrano nella religione insino che n'escono. Quasi tutti i figliuoli de' primarii della città e de' signori della provincia vanno con quell'abito dalli sei e sette anni fin che i padri averanno deliberato di maritargli, e questo aviene ne' primigeniti e in quegli che succedono nelle eredità piú spesso che negli altri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Temistitan Cortese Vergine