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      Ha dentro della città e di fuori molti palazzi per andare a piacere, meglio fabricati che dir si possa, e che veramente sono degni di gran prencipe e signore. Ha nella città per suo uso palazzi sí grandi e maravigliosi che mi pare impossibile raccontar la grandezza, la magnificenza e la bontà di quelli: e perciò non mi metterò a dirne cosa alcuna, ma quest'una sola dirò, che in Spagna non ve ne sono simili. Ha un altro palazzo, quasi non men bello di quello, nel quale era un bellissimo giardino, con certe loggie sopra, e i marmi e gli altri ornamenti erano di diaspro egregiamente lavorato. In quel palazzo erano stanze da poter albergar due gran prencipi con le loro corti; in questo erano dieci peschiere, dove tenevano ogni sorte d'uccelli acquatici di queste provincie, li quali erano molti e varii, e di tutti gli animaletti da ingrassare. Per gli uccelli che si nutriscono in mare erano peschiere d'acqua salsa, per quegli che usano ne' fiumi erano d'acqua dolce: le quali acque ad un certo tempo determinato le cavavano fuori per mondar le peschiere, dipoi co' lor canali le riempievano. E ad ogni sorte d'uccelli compartivano il cibo che era lor proprio, di maniera che a quegli che si nutriscono di pesce davano pesci, a quei che di vermi vermi, a quei di maiz maiz, a quei che di minute semenze semenze minute davano. E racconto cose certe a Vostra Maestà, che agli uccelli che mangiano pesce davano ducento e cinquanta libre ogni giorno di quei pesci che si pigliavano in detto lago; a nutrir questi uccelli attendevano trecento uomini, che di niun'altra facenda aveano cura, e oltra di questi vi erano altri uomini posti a dar medicamenti agli uccelli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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