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      Avea un altro palazzo dove tenea gran copia d'uomini e di donne mostruose, nani, gobbi, contrafatti e altri uomini di grandissima bruttezza, e ogni sorte di mostro avea le sue stanze separate, ed erano uomini eletti ad aver cura delle loro infermità. Lascio andar gli altri palazzi nella detta città fatti per pigliar solazzo, che ve ne sono molti e diversi.
     
     
      Del modo del vivere e vestir del signor Montezuma, l'ordine che teneva nell'uscir del palazzo,
      e con quante cerimonie era servito.
     
      L'ordine del suo servizio era tale. La mattina a giorno andavano al suo palazzo cinquecento o seicento uomini de' primarii, parte de' quali sedeva, parte passeggiava per le sale e per le loggie che erano nel palazzo, e quivi dimoravano, ma non entravano dentro al signore; i loro servidori e coloro che l'accompagnavano occupavano due o tre cortili del palazzo e una gran contrada; e questi dimoravano quivi tutto 'l giorno e non si partivano se non venuta la notte. E nell'ora medesima che 'l signor Montezuma si poneva a tavola per mangiare, vi si mettevano ancora essi, e avanti a loro erano posti cibi non meno delicati che dinanzi al signore, e ne facevano parte a' loro famigliari; e le dispense e le cantine erano aperte a tutti che venivano, e a tutti che avevano fame e sete davano da mangiare e da bere. Nel portar da mangiare al signore si servava quest'ordine: trecento o piú giovani portano gran numero di vivande, sí a desinare come a cena, d'ogni sorte di cose da mangiare e di carne e di pesce le quali si possono aver in quel paese; e per il freddo che vi è ciascun piatto e scodella avea sotto uno scaldavivande con carboni accesi, acciò le vivande per il freddo non diventassero cattive; e le ponevano tutte insieme in una gran sala dove era solito mangiare, e quasi tutta la sala, ornata di stuore e netta, era ripiena di vivande.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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