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      In una parte di questa provincia, dove uccisero quei dieci Spagnuoli, ho scritto per schiavi alcuni degli abitatori, de' quali la quinta parte è stata consegnata agli ufficiali di Vostra Maestà, percioché in quella gli abitatori sono sempre stati bellicosi e molto ribelli, e furono presi per forza d'arme; e oltra il delitto commesso d'aver uccisi gli Spagnuoli e di ribellarsi alla Maestà Vostra, tutti mangiano carne umana, e percioché questo è publicamente manifesto, non mando cosa alcuna a Vostra Maestà. E anco mi son mosso a scrivergli per schiavi per metter qualche paura agli abitatori di Culua: e ne sono in quella provincia molti non dissimili a questi, e se per aventura non fussero severamente castigati, non si partirebbono mai dal mal fare. In questa guerra ci hanno dato aiuto gli abitanti di Tascaltecal, di Churultecal e di Guasucingo, che hanno con noi confermata l'amicizia, e crediamo che sempre serviranno come fedeli vassalli della Maestà Vostra.
      Quando stavamo in questa provincia di Tepeaca impacciati in questa guerra, mi furono portate lettere della città di Veracroce, per le quali mi era dato aviso che due nave di Francesco di Garai erano arrivate al porto della Veracroce tutte battute: e, come già si vede, il detto Francesco di Garai di nuovo aveva mandato a quel fiume del quale già di sopra feci menzione a Vostra Maestà, e gli abitatori di quella provincia avevano combattuto con esso loro, e di loro n'avevano uccisi sedici o diecisette e molti feriti, e uccisi anco sette cavalli; e coloro che erano scampati nuotando erano entrati nelle navi e fuggendo si erano salvati.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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