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      Ordinai che tutti li fanti andassero alla cittā di Tascaltecal, dove si fabricavano li bregantini, la quale č lontana dalla provincia di Tepeaca nove o dieci leghe, e io quella notte andai a dormire ad una cittā nominata Chulula, percioché gli abitatori di quella desideravano grandemente la mia andata, per esser molti signori di quella morti del mal di variole: la quale infermitā suol prender spesso gli abitatori di queste provincie, sí come fa ancora quegli dell'isole. Essi desideravano che, per loro e mio consiglio, in luogo de' signori morti ne fussino rimessi degli altri. Ed essendo giunti lā, fummo ricevuti molto commodamente, e fatto ciō che ho detto di sopra, e avendo satisfatto al lor desiderio, feci lor a sapere che 'l mio viaggio era per andar a far guerra alle provincie di Messico e di Temistitan. Io gli pregai che, essendo vassalli di Vostra Maestā, dovessero procurare in tutti i modi di mantener l'amicizia con esso noi, e a noi si conveniva fare il medesimo insino che avessimo la vita; e gli richiesi che, in tutto quel tempo ch'io era per tener guerra contra le sopradette provincie, mi dovessero dare aiuto di gente, e con quegli Spagnuoli ch'io mandassi nella lor provincia, overo in quella abitassero, si portassero come son tenuti di fare gli amici con gli amici. E avuta la promissione da loro di cosí dover fare, dopo due o tre giorni mi partii andando verso Tascaltecal, che č distante per spazio di sei leghe, ed essendo arrivato lā trovai che vi erano tutti gli Spagnuoli, insieme con gli abitatori della cittā, i quali grandemente si rallegrarono della mia venuta.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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