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      Ed essendo venuto il giorno chiaro, vedemmo l'un lago esser pieno come l'altro, e l'acqua non correva piú, e tutto il lago dell'acqua salsa era pieno di canoe, nelle quali erano portati uomini da combattere, che si pensarono di poterci prendere in quel luogo. Io quel giorno istesso me ne tornai alla città di Tessaico combattendo alle volte con quegli che uscivano del lago, benché poco danno potessimo far loro, percioché subito si ritiravano nelle lor canoe. Ed essendo giunto alla città di Tessaico, trovai li soldati che furono lasciati quivi ben sicuri, né avevano patito travaglio alcuno, e ricevettono grandissimo piacere per la nostra tornata e per la ottenuta vittoria. Il giorno seguente, poiché fummo arrivati, morí quello Spagnuolo il quale era venuto ferito, e fu il primo che gl'Indiani uccisero insino a quell'ora.
     
     
      Gli ambasciadori della città d'Otumba e di quattro altre città vicine vengono al Cortese ad offerirsi, chiedendo perdono de' passati errori; e come si scusorono, e quello ch'ei gli rispose.
     
      Il dí seguente mi vennero a trovare certi ambasciadori della città d'Otumba e di quattro altre città a quella vicine, le quali sono distanti quattro, cinque o sei leghe da Tessaico, e umilmente mi pregarono ch'io perdonassi loro li passati errori commessi nella passata guerra, percioché quivi in Otumba si ragunarono tutte le forze di Messico e di Temistitan, quando ci partimmo da quella e rotti e messi in fuga, pensandosi di poterci del tutto mandare in ruina. E ben conoscevano gli abitatori d'Otumba che non si potevano scusare, benché si scusassero con dire che cosí era stato loro commesso, e per muovermi e tirarmi piú facilmente nella loro amicizia, dissero che li signori di Temistitan avevano loro mandati ambasciadori per tirarli a seguitar la lor parte, e a confortargli a non pigliare in modo alcuno l'amicizia nostra, altramente fariano lor guerra e gli distruggerebbono: ma essi avevano eletto d'esser vassalli della Maestà Vostra e d'eseguir li miei comandamenti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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