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      Giugnemmo ad una terra nominata Xaltoca, che è situata nel mezzo del lago, e d'intorno di quella trovammo e molte e gran fosse d'acqua, e attorno attorno facevano forte la detta terra, che non ci potevano entrar i cavalli; e gli nemici mettevano grandissimi gridi, e aventavano contra di noi bastoni acuti nella cima e dardi. Li fanti, benché con gran fatica, pur v'entrarono e gli cacciarono fuori della terra, e abbrucciarono gran parte d'essa. E quella notte andammo ad alloggiare lontano de lí una lega.
      Venuto il giorno, seguitando il nostro viaggio trovammo gli nemici, li quali da lontano cominciarono a gridare, come è lor costume di fare nella battaglia: e cotai gridi sono orribili da sentire. Noi cominciammo a perseguitargli, e perseguitandogli arrivammo ad una grande e bella città nominata Guantican, e la trovammo disabitata, dove dimorammo quella notte. Il giorno seguente, essendo andati piú avanti, arrivammo ad una città nominata Tenainca, nella quale non trovammo ostaculo alcuno. Ed essendoci riposati, andammo poi anco ad una altra città, il cui nome è Acapuzalco, la quale è tutta posta nel circuito del lago, e in quella non ci fermammo troppo, desiderando io grandemente arrivare ad un'altra città detta Atacuba, che è vicina alla città di Temistitan. Ed essendo avicinati a quelle, trovammo d'intorno intorno molte fosse d'acqua, e gli nemici molto pronti e apparecchiati. E subito che noi e gl'Indiani amici nostri gli vedemmo, andammo ad assaltargli, ed entrammo nella città uccidendogli e cacciandogli fuori; ed essendo già l'ora tarda, non facemmo altro che metterci nell'albergo, il quale era tanto grande che commodamente vi potemmo stare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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