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      E ordinarono tutti nel sentire il tiro d'uno schioppo di salire, o di morire overo ottener la vittoria. E avendo sentito il tiro dello schioppo, subito cominciarono a salire il monte, e tolsero a' nemici due giri del monte; e non poterono salir piú avanti, percioché né con piedi né con mani si potevano sostenere, essendo incredibile l'asprezza e altezza del monte. E da alto gettavano di molti sassi con le mani, i quali, benché si rompessero, facevano grandissimo danno; e tanto fu gagliarda la difesa de' nemici, che n'uccisero due Spagnuoli e ne ferirono piú di venti, e per niun modo potemmo passar di là. Io, vedendo esser impossibile di far piú di quello che avevamo fatto, e che si ragunava gran moltitudine de' nemici per soccorrer quelli ch'erano nel monte, di modo che tutta la pianura n'era piena, comandai a' capitani che si ritirassero, ed essendo discesi a basso assaltammo quegli che erano nella pianura, ferendogli e uccidendogli: e cotal battaglia durò piú d'un'ora e mezza. Ed essendo la moltitudine de' nemici quasi infinita, gli uomini a cavallo si sparsero in varie parti, ed essendosi ridotti insieme, fui certificato da loro sí come erano andati per spazio d'una lega lontani da quel luogo, e aveano visto un altro monte ripieno di molte genti; nondimeno non era tanto erto, e nella pianura d'intorno erano assaissime terre, e due cose non sariano mancate ivi che qui ne mancavano: l'una era l'acqua, e l'altra che, essendo il monte non cosí erto, non fariano tanta resistenzia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Spagnuoli