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      Una notte tra l'altre le sentinelle de' nemici andarono a gridare appresso gli alloggiamenti de' nostri, e le sentinelle degli Spagnuoli gridando all'arme, li soldati uscirono degli alloggiamenti, ma non trovarono alcuno dei nemici, percioché le grida erano state molto lontane dagli alloggiamenti: il che messe a' nostri qualche paura. E per trovarsi divisi in tante parti, li capitani delle due guardie desideravano la mia andata coi bregantini come lor propria salute, e con quella speranza stettero alquanti giorni, fin che io arrivai, come dirò di sotto. In questi sei gioRNi li soldati delli due campi ogni giorno si mettevano insieme, e la gente a cavallo, essendo vicini l'uno dell'altro, andava scorrendo per le provincie, ferendo e uccidendo de' nemici; e per uso del campo conducevano molto maiz, che è il pane che usano in questi paesi, ed è migliore di quello che nasce nell'isole.
     
     
      Come il Cortese, mandato l'esecutor maggiore ad Iztapalapa, montò sui bregantini, e vedendo che si abbrucciava la detta città, sopra la quale stava gran moltitudine d'uomini de' quali niun scampò, se non le donne e fanciulli. Come, ridotto gran numero di canoe nel lago, gli Spagnuoli con vento prospero gli assaltarono e molti ne affogarono, e uccisero gran numero de' nemici, i quali furono altresí perseguitati dagli Indiani di Tascaltecal e dagli Spagnuoli, onde alcuni restarono morti e alcuni si gettarono in acqua.
     
      Nelli precedenti capitoli ho racconto ch'io mi trovo nella città di Tessaico con trecento soldati spagnuoli e tredici bregantini, percioché, quando sapessi le guardie essere in quei luoghi nei quali dovevano metter li lor campi, io sarei montato sui bregantini e per far qualche danno alle canoe e per veder la città. E benché io desiderassi grandemente andar per terra per metter ordine nelli campi, nondimeno, essendo i capitani tali che mi potevo molto fidar di loro nelle cose ch'io avevo ordinate, ed essendo l'impresa de' bregantini di molta importanza e ricercando grandissimo ordine e ingegno, deliberai di montarvi suso, poiché maggior ventura e sorte s'aspettava per acqua, non ostante che li miei principali soldati mi facessero un protesto, secondo la forma che si richiede in farlo, ch'io andassi con le guardie, istimando essi che in questo fusse maggior pericolo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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