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      E trovandoci noi apparecchiati, cominciammo a combatter con loro, e contra di loro tiravamo l'artegliaria dai brigantini, essendone un picciol pezzo in ciascheduno, facendo il medesimo anco li balestrieri e gli schioppettieri, onde non ebbero ardire di passar piú oltra; ma tanto s'erano appressati che ne fecero qualche danno. E ciò fatto, senza proceder piú avanti, consumammo il rimanente della notte.
      Il giorno seguente all'alba vennero al nostro campo, che era posto in quella strada mattonata dove io stavo, quindeci tra balestrieri e schioppettieri e cinquanta con spade e rotelle e sette over otto a cavallo di quegli che stavano all'assedio di Cuioacan: e quando essi arrivarono, già gli nemici e per acqua e per terra combattevano con esso noi, e tanta era la moltitudine della gente e per acqua e per terra che non vedevamo altro che gente, e con tanti rumori e gridi che pareva che rovinasse il mondo. Noi cominciammo a combatter con loro in quella strada, e pigliammo un ponte che avevano levato e un argine che avevano fatto nell'entrata del ponte, e con le arteglierie e co' cavalli facemmo tanto danno, che gli sforzammo quasi entrar nelle prime case che si trovano andando alla città. E perché dall'altro lato della strada non si potevano condur li brigantini, vi erano molte canoe, e con saette e con bastoni aguzzati ne facevano grandissimo danno, aventandogli contra di noi che eravamo nella strada; della quale feci rompere una parte, facendo passar quattro brigantini, i quali passati forzarono le canoe ritirarsi fra le case della città, di maniera che in niun modo aveano ardir di uscir piú fuori dell'altro lato della strada.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Cuioacan