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      Avendo noi dalla banda del nostro campo, posto nella via mattonata, con l'aiuto de' brigantini abbrucciate molte terrazze ne' borghi della città, e non avendo piú ardire di comparire alcuna delle canoe, mi parve per sicurtà del nostro campo essere a bastanza sette brigantini, e perciò deliberai mandare al campo dell'esecutor maggiore tre brigantini, e tre altri a quello di Pietro d'Alvarado; e comandai espressamente ai loro capitani che dalle bande d'ambidue gli eserciti, provedendosi gli nemici con le loro canoe e conducendo dentro acqua, varii frutti, maiz e diverse vettovaglie, dovessero andare scorrendo qua e là, e oltra di ciò dessero aiuto alle genti dell'uno e l'altro campo, ogni volta che volessero dar l'assalto e combatter la città. E per questo effetto li sei brigantini se n'andarono ai detti campi, la qual cosa fu molto utile e necessaria, facendo notte e giorno tra loro maravigliose battaglie: e pigliavano gran numero di canoe de' nemici, e anco molti di loro.
      Avendo posto l'ordine sopradetto, ed essendo venute cotante genti in aiuto nostro, e pacificamente, come ho detto di sopra, io parlai loro di voler de lí a due giorni dar l'assalto alla città, e perciò dovessero allora comparir bene apparecchiati, che a questo ponto conoscerei se fossero veri amici. Essi promisero di dover cosí fare, e il giorno seguente comandai a' soldati che stessero in arme, e feci a sapere a tutti quei del campo e quei de' brigantini quel che io avevo deliberato e ciò che essi avevano da fare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Pietro Alvarado