Pagina (261/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E invero che io sommamente desideravo di occupare quella contrada, accioché gli soldati di Pietro d'Alvarado si potessero unire con noi e venire dal loro campo al nostro, e il medesimo facessero anco li brigantini. Quel giorno avemmo grandissima vittoria per acqua e per terra, facendo acquisto di qualche preda degli abitatori della città, e quei del campo di Pietro di Alvarado e del maggiore esecutore ebbero medesimamente non picciola vittoria.
      Il giorno sequente ritornai alla città con quell'ordine ch'io vi andai il giorno avanti, e finalmente Iddio ne diede vittoria, sí che dovunque andavo con i miei soldati non trovavo contrasto alcuno, e gli nemici si ritiravano con tanta celerità che pareva loro che noi delle quattro parti della città ne avessimo prese le tre; e dalla banda del campo di Pietro d'Alvarado gli stringevano grandemente. E senza dubbio in quel giorno e nel precedente pensavo che dovessero venire a pace con esso noi, la quale io proponevo sempre, e con la vittoria e senza: nondimeno non viddi mai in essi alcun segno di voler pace. E avegna che quel giorno ritornassimo con grandissima allegrezza ai nostri campi, pure avevamo grandissimo dispiacere che gli abitatori della città avessero del tutto deliberato di morire.
     
     
      Come Pietro Alvarado prese gran parte della città e fu constretto a fuggire,
      e fu presi tre o quattro Spagnuoli.
     
      Quei giorni passati Pietro d'Alvarado aveva presi di molti ponti, e per guardargli vi teneva la notte e fanti e cavalli, e gli altri se ne tornavano al campo, che era distante quasi una lega.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Pietro Alvarado Pietro Alvarado Iddio Pietro Alvarado Pietro Alvarado Spagnuoli Pietro Alvarado