Pagina (262/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ed essendo cotal fatica intollerabile, deliberò di mettere il campo nel fine della strada mattonata che va alla città, a fine di prender la piazza, la qual piazza è piú larga di quella della città di Salamanca, e ha portici d'intorno intorno; e a poter giugnere alla detta piazza non mancava altro che pigliar dua o tre ponti, che erano larghi e molto difficili da prendere, onde a quel modo se ne stette per alquanti giorni, e combattendo sempre ebbe vittoria. E quel giorno ch'io ho detto di sopra, vedendo egli che gli nemici mostravano d'esser stanchi e ch'io di continuo acerbamente gli combattevo, alzatosi per la vittoria d'aver presi li ponti e gli argini, deliberò di proceder piú avanti e di pigliar quel ponte della strada mattonata già guasta, che era di larghezza di sessanta passi e di altezza della statura di piú d'un uomo e mezzo. E avendo cominciato arditamente, quel giorno li brigantini gli furono di grandissimo aiuto, che passarono l'acqua e pigliarono il ponte e perseguitarono gli nemici; e Pietro d'Alvarado sollecitava di far riempiere quel luogo, acciò li cavalli potessero passare, e anco perché ogni dí io l'esortava a bocca e per lettere che non pigliasse pur un palmo di luogo se non fusse sicuro, e che li cavalli potessero sicuramente entrare e uscire, percioché co' cavalli si fa loro grandissima guerra. Li cittadini, vedendo che non erano passati se non quaranta o cinquanta Spagnuoli e alcuni Indiani amici nostri, e che i nostri cavalli non potevano passare sí tosto, si rivoltarono di modo che gli forzarono a darsi a fuggire e gettarsi in acqua, e fecero prigioni tre o quattro Spagnuoli, i quali subito menarono a farne sacrificio a' loro idoli, e uccisero alcuni de' nostri amici.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Salamanca Pietro Alvarado Spagnuoli Indiani Spagnuoli