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      Dipoi ordinai che, quando fusse l'ora di ritirarsi, cominciassero a farlo con grandissimo ordine, e che la gente da cavallo, poiché si fusse ritirata alla piazza, fingessero di volerli assaltare e poscia mostrassero di non aver ardire, e questo facessero mentre fusse gran numero di nemici in piazza. Quelli che erano posti in aguato desideravano sopra modo che venisse il tempo, e desideravano di far riuscire la cosa bene, e già era loro di molta noia il lungo tardare. Io mi misi insieme con essi, e già gli Spagnuoli cosí a cavallo come a piedi si ritiravano alla piazza, e anco gl'Indiani amici nostri, che già avevano intesa l'astuzia; gli nemici seguitavano con tante grida che pareva che avessero ottenuta una grandissima vittoria. Quei nove cavalieri fingevano d'assaltargli per la piazza e poi si ritiravano, e, avendo già due volte fatto vista d'assaltargli, li nemici avevano preso tanto ardimento che venivano a ferir fin su la groppa de' cavalli; e finalmente gli condussero in quella contrada dove erano posti gli aguati. Quando vedemmo gli Spagnuoli andare avanti e sentimmo scaricare uno schioppo, che era il segno che avevamo ordinato tra noi, conoscemmo esser venuto il tempo d'uscire e, chiamato il nome di san Giacomo, di subito gli assaltammo e gli seguitammo fino in piazza, ferendogli e gettandogli per terra e serrandone molti, i quali poi erano presi da' nostri amici che venivano doppo noi, di modo che in tutti questi aguati che facemmo furono uccisi piú di cinquecento de' nemici.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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