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      Feci poi dar loro alcune cose da mangiare, che le portassero per ristorarsi; e mi promisero in questa facenda di fare ogni cosa a lor possibile, e con questo si partirono. De lí a due ore ritornarono portandomi alcune vesti di seta che essi usano, con dirmi come Guautimucin lor signore aveva fatto deliberazione di non venire a parlar meco, e ne faceva sua scusa. Io replicai che non sapevo la cagione perché egli temesse di comparire alla mia presenza, poiché vedeva ch'io mi portavo sí bene con quegli ch'erano stati la cagione e il nutrimento della guerra, lasciandogli andare e tornare senza offesa alcuna. Dipoi gli pregai che tornassero a parlargli e facessero ogni opera che egli venisse, poiché la sua venuta gli era per esser di tanto profitto, e io facevo tutto questo a suo commodo. Essi mi risposero che cosí fariano, e il dí vegnente ritorneriano a me con la risposta; ed essendosi partiti, noi tornammo al nostro campo.
     
     
      Come il Cortese, vedendo che 'l signor non veniva a parlarli, circondati i nemici li diede l'assalto, in modo che per terra e per acqua furono tra uccisi e fatti prigioni piú di cinquantamila uomini, e per il bere dell'acqua salsa e per la fame e puzzo ne morirono piú d'altri cinquantamila. E come Garzi Hulguin capitano fece prigioni Guautimucin, signore di Temistitan, e il signor di Tacuba.
     
      Il giorno seguente, a buon'ora li primarii della città vennero ai nostri alloggiamenti, per farmi a sapere ch'io andassi alla piazza della città dove è il palazzo, che 'l signor voleva venire a parlamento meco.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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