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      E io ero molto desideroso d'averne chiara notizia, sapendo che di ciò n'era per risultar grandissimo servigio alla Maestà Vostra, massimamente che tutti coloro che hanno scienza o vero esperienza delle navigazioni dell'Indie credono fermamente che, se per aventura si scoprisse in queste parti il mare australe dell'Indie, si scoprirebbono molte isole ricche d'oro e di gemme e d'ornamenti e di spezierie, insieme con molte cose secrete e di meraviglia, e il medesimo affermano tutti li dotti ed esperti nella cosmografia. Per questo desiderio adunche, e accioché la Maestà Vostra avesse da me questo servizio singulare e degno di memoria, mandai quattro Spagnuoli, due in una parte e gli altri in un'altra, con la conformazione del viaggio che dovessero tenere; e avendo dati loro alcuni Indiani amici nostri che li guidassero, andando in lor compagnia, si partirono, e comandai che non si fermassero fin che non giugnessero a quel mare, e scoprendolo ne pigliassero la reale e personal possessione per nome della Maestà Vostra. E alcuni d'essi camminarono per spazio di centotrenta leghe per molte buone provincie senza impedimento, e, andatisene al mare, ne presero la possessione, ponendo per segno di ciò alcune croci nel lito; e de lí ad alquanti giorni se ne ritornarono con la risposta del detto discoprimento, dandomi particolarmente informazione di tutte le cose e conducendomi alcuni abitatori delle dette marine. Similmente mi portarono mostre dell'oro di molte minere, che trovarono in quelle provincie per le quali passarono, che con altre mostre al presente mando alla Maestà Vostra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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