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      Insino che si fabrichino le case, avemo deliberato dimorare in questa città di Cuioacan, dove al presente siamo da quattro o cinque mesi in qua, che si rifà la città di Temistitan. E in vero è una bellissima città, e creda la Maestà Vostra che ogni giorno diventa piú nobile e piú grande, di modo che, sí come ne' tempi passati è stata la principale e la signoria di tutte queste provincie, cosí speriamo ancora che abbia da esser per l'avenire. E si fa e farassi di maniera che gli Spagnuoli stiano fortificati e sicuri, e molto piú possenti de' cittadini, e di tal sorte che non possano esser offesi da loro.
      Tra questo mezzo il signor della provincia Tatutepeque, che è vicina al mar d'India verso ostro, per la qual passarono quei due Spagnuoli che andarono a scoprire il detto mare, mi mandò certi suoi baroni e per loro mezzo si offerse per vassallo alla Maestà Vostra, mandando alcuni doni, cioè fregi e pezzi d'oro e altri lavori fatti di penne, le qual cose tutte furono consegnate al tesoriero di Vostra Maestà. E io, ringraziando li predetti ambasciatori di tutto ciò che mi aveano esposto per nome del signore, diedi loro alcune cose da portargli: e se n'andarono molto allegri.
      In questo medesimo tempo arrivarono quei due Spagnuoli che erano andati alla provincia di Mechuacan, per la quale, secondo che mi raccontavano gli ambasciatori che mi avea mandato quel signore, si poteva andare al mar d'India verso ostro, ma bisognava passar per la provincia d'un certo loro nemico. Venne insieme con gli Spagnuoli il fratello del detto signore di Mechuachan con altri baroni e famigliari, che erano da mille uomini, li quali ricevetti benignamente; e per nome di Calcucin, signore della detta provincia, donarono alla Maestà Vostra un presente di rotelle d'argento che pesavano molte libre e anco altre cose, le quali tutte furono consegnate al tesoriero di Vostra Maestà. E accioché vedessero li nostri modi e gli potessero raccontare al lor signore, ordinai che, ragunatisi tutti gli uomini a cavallo in una certa piazza, corressero in presenza loro, facendo alcune scaramuccie, e li fanti a piè con la loro ordinanza facessero il medesimo, e alcuni di loro scaricassero gli schioppi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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