Pagina (338/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Morí in questo mezzo il signor della provincia di Tequantepeque, la qual e l'altre convicine si ribellarono. Vi mandai con gente, e col figliuolo di quel signore tenuto presso di me, Pietro d'Alvarado, dove, benché in qualche scaramuccie morissero alcuni Spagnuoli, quelle nondimeno s'arresono di nuovo a Vostra Maestà. Stannosi al presente pacifiche e servon in tranquillità e sicurezza agli Spagnuoli a' quali son assegnate, se ben per mancar la gente non si è tornato ad abitar la terra; né men fa bisogno adesso che si riabita, percioché per il castigo avuto son rimase quelle genti cosí ben dome, che per ciò che si comanda loro se ne vengon fino a questa città.
     
     
      Come Tequantepeque e Mezclitan provincie s'arresero, poi per la venuta di Cristoforo Tapia danneggiarono grandemente i convicini, e, mandatovi un capitano con molta gente, dopo alcune scaramuccie si pacificarono. E come di nuovo si ribellò Tequantepeque, e del gran danno che fece; come il Cortese la racquistò e il castigo che li dette.
     
      Subito che questa città di Temistitan col suo dominio fu ricuperata, si ridusse in soggezione della sua corona imperiale. Due provincie verso tramontana, lontana di qua 40 leghe, a' confini della provincia di Panuco, chiamate Tequantepeque e Mezclitan, assai forte di paese e ben avezze nell'esercizio dell'arme per li nemici che elle hanno d'ogni parte, vedendo quel che si era fatto con questa gente, e che nulla si difendeva contra Vostra Maestà, mi mandarono messi ad offerirsi vassalli e sudditi di lei, quali io gli ricevei a suo nome reale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Tequantepeque Pietro Alvarado Spagnuoli Vostra Maestà Spagnuoli Tequantepeque Mezclitan Cristoforo Tapia Tequantepeque Cortese Temistitan Panuco Tequantepeque Mezclitan Vostra Maestà