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      E fatti schiavi tutti i prigioni di quella fazione, alla somma di 200 uomini, si bollorno e fur venduti all'incanto publico; di che, tutto pagato il quinto pertinente a Vostra Maestà, si divise il restante fra' soldati di quella guerra, benché non vi fusse a bastanza per pagar i cavalli che vi morirono, che, per esser la region povera, non vi fu altro bottino. L'altra gente rimasta in detta provincia venne a pacificarsi, e cosí stassi, il cui signore è il garzon fratello del signor morto. Al presente però non ci serve né giova punto, stante la povertà del paese, in altro che d'assicurarci che ei non ci sollevino coloro che ci servono; ove, per piú assicurarmi, ho posti alcuni nativi di qui.
     
     
      Come per la venuta di Giovan Buono da Quesso, qual portò da cento lettere del vescovo di Burgos per far admettere Cristoforo Tapia governatore, s'era alterata la gente del Cortese, e come ei gli acquetasse, onde rimasero molto contenti.
     
      Arrivò in tal tempo nel porto e terra dello Spirito Santo, di che adietro ho fatto menzione, un brigantino assai picciolo venuto da Cuba, e con esso un Giovan Buono da Quesso, venuto in qua per patron di navilio nell'armata condotta da Pamfilo di Narvaez; il quale, com'egli appareva per gli spacci ch'avea recati seco, veniva di commissione di don Giovanni da Fonseca, vescovo di Burgos, credendosi che qui si trovasse Cristoforo di Tapia, ch'egli aveva cerco per ambizione di farcelo venir governatore, per il contrasto che notoria e ragionevolmente si tenea che ci dovesse esser in admetterlo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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