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      Egli ritornò e portollami, con la mostra di perle che vi trovò, e io a nome di Vostra Maestà divisi le terre e luoghi di tal provincie agli abitatori rimasi là, che furono venticinque a cavallo e centoventi a piedi. Tra l'altre cose che egli mi riferí, mi diede nuova d'un bonissimo porto trovato in quel lito, di che, per esservene pochi, m'allegrai molto. Mi riferí similmente de' signori della provincia di Ciguatan, i quali affermasi molto ch'hanno un'isola tutta abitata da donne senza alcun maschio, e che vi vanno a certi tempi uomini co' quali elle usano, e quelle di loro che s'ingravidano, partorendo femine le serbano, e partorendo maschi li cacciano da sé; e che quest'isola è dieci giornate discosto da tal provincia, e molti di loro vi sono andati e l'hanno veduta. Mi dicono in oltre ch'ella è molto ricca di perle e d'oro, e com'io tenghi apparecchio procurerò di saperne la verità e darne pieno aviso alla Maestà Vostra.
     
     
      Come dalle città di Uclacan e Guatemala vennero al Cortese con due Spagnuoli da cento uomini nativi di quelle città, di comandamento de' lor signori, ad offerirsi; dipoi, informato che le dette città e un'altra detta Chiapan erano di mal animo, preparò le genti per mandar là e una armata per far abitazioni nel promontorio over capo d'Higueras; fu avisato della venuta di Francesco di Garai, che s'intitolava governatore della regione, e quello che ne successe.
     
      Nel venir della provincia di Panuco in una città chiamata Tuzzapan, arrivorono due Spagnuoli ch'io avevo inviato con persone native di Temistitan e con altri della provincia di Soncomisco, qual è sopra 'l mare di Mezzogiorno lungo, verso il lito dove Pietro Arias è governator di Vostra Maestà, lontana da questa gran città di Temistitan dugento leghe, a certe città di che io di già molti giorni avevo notizia, dette Uclacan e Guatemala, poste altre sessanta leghe lontane da questa provincia; co' quali Spagnuoli vennono circa cento uomini nativi di quelle città, per comandamento de' signori loro, offerendosi vassalli e sudditi di Vostra catolica Maestà. Io li ricevei a suo nome reale, con certificarli che, volendo e facendo eglino quanto offerivano, sarebbono sotto il medesimo nome ben trattati e favoriti da me e dalli miei, e diedi loro alcune cose delle mie ch'essi pur prezzano, parte per se medesimi e parte per portar a' loro signori, rimandando in sua compagnia altri due Spagnuoli per proveder loro di cose necessarie a cammino.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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