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      Laonde deliberossi il luogotenente d'andarsene con cinque uomini a quelli navilii, dove arrivato fu ricevuto da' padroni; di là mandò al capitan Giovanni di Grisalva, generale di quell'armata, che allora si trovava nella nave capitana, ad effetto ch'egli seguisse in tutto le richieste e comandamenti fattili dal luogotenente. A che egli non solamente non volle ubidire, ma comandò alle navi ivi presente che s'accompagnassero con la sua dove egli era; e accompagnati ch'ei l'ebbe, eccetto le due sopradette, con esse navi insieme, circondandole con la sua capitania, comandò a' capitani di quelle che sparassino l'arteglieria che avevano contro alli due navili, finché si mettessero in fondo. Fatto quel comandamento publico, sí che tutti l'udirono, comandò il luogotenente che tenesse in ordine l'artegliaria delli due navili che gli avevano ubbidito; nel qual tempo non volsero ubidire al comandamento di Giovanni di Grisalva le navi ch'erano intorno alla sua capitana, dove li padroni e capitan di quelle. Ed egli in quel mezzo mandò un suo scrivano, chiamato Vicenzo Lopes, per parlar al luogotenente. Udita la sua imbasciata, egli li rispose giustificando la sudetta causa sua, che 'l venir suo là era stato solamente a fine di buona amicizia, per schivare scandoli e movimenti che seguivano dallo star di que' navili fuori del porto dove si solea sorgere, come corsali in luogo sospettoso a fare qualche assalto in terra di sua Maestà, cosa che stava molto male, con altre ragioni che venivano in proposito.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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