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      L'incamini nostro Signor Dio com'egli ne sia piú servito, e la Maestà Vostra adempia il suo desiderio, e io parimente il mio, di scoprirlo.
     
     
      Supplica il Cortese che avendo egli speso da ducati sessantamila delle rendite della cesarea Maestà, e piú di cinquantamila de' suoi, per pacificar i paesi e ampliare gli stati di lei, che, trovandosi esser cosí, gli siano pagati per li ministri ch'ella ha mandato per riveder i conti delle sue entrate reali.
     
      Sono arrivati li ministri che la Maestà Vostra ha fatto venire per attendere a' negozii delle sue entrate e facultà reali, e hanno cominciato a riveder i conti a coloro che avevano dinanzi questa cura, datagli da me a nome di Vostra Altezza. E perché tai ministri l'aviseranno del ricapito a che insin qui sono state le cose, io non mi stenderò in darle conto particolar di tutto, ma mi rimetterò solo a quel che gliene sarà dato da loro, qual io credo che sarà tale che si potrà conoscer da quello la sollecitudine e vigilanza avuta sempre da me in ciò che s'appartenga al suo servizio reale, e che, se ben l'occupazione delle guerre e la pacificazione del paese è stata tanta quanta il successo la dimostra, io non per tanto mi sono dismenticato di tener special cura di conservare e adunare tutto quel che mi sia stato possibile, di ciò che le è appartenuto e s'è potuto applicarle. E perché per il calculo ch'essi ministri ne mandano a Vostra Maestà appare, com'ella vedrà, ch'io ho speso delle sue entrate, in pacificar paesi e in ampliar gli stati ch'ella ha in essi, piú di sessantaduemila e tanti ducati d'oro, egli è bene che Vostra Altezza sappia non essersi potuto far altro, perché, poi ch'io cominciai a spendergli, a me non era già rimaso altro da spendere, ed ero impegnato per piú di trentamila ducati d'oro avuti in prestito da piú persone; e non potendosi far altro, né si potesse eseguir altrimente il suo servizio, come la necessità e il mio desiderio richiedevono, io fui forzato a spenderli: ma non credo che 'l frutto già redondato e che ne ridonderà per l'avenire sia stato tanto poco, che non ci renda piú di mille per cento.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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