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      Fornito di montar il passo, mandai avanti i balestrieri e la fanteria, perché non vi potevamo mandar i cavalli, essendo la strada molto aspra; in quella si mostrarono circa tre o quattromila uomini da guerra sopra una elevatura, i quali assalirono i nostri amici, e quelli tirarono a basso, ma noi li porgemmo subito aiuto. E io, stando alla parte di sopra per raccorre la gente e rifarmi, viddi piú di trentamila uomini venire alla volta nostra, e piacque a Dio che trovammo quivi certi piani, e, quantunque i cavalli fussero stanchi e affaticati dal cammino, gli aspettammo finché ne poterono giugner con le saette: e assaltandogli, essi, che mai avevano veduto cavalli, si sbigottirono di sorte che gli incalzammo per buona pezza, sí che sbandandosi qua e là ne morirono molti di loro. Io aspettai quivi tutta la gente, e, posti di nuovo in ordinanza, andammo ad alloggiare lontani una lega a certi fonti d'acqua, perché non ne era in quei luoghi, e la sete ci affliggeva di maniera che, essendo stracchi, ogni luogo ne faceva buon riposo. E per essere io quivi il principale, mi posi nell'antiguardia con trenta a cavallo, e molti di noi avevamo tolto cavalli freschi; tutta l'altra gente seguiva in un battaglione, e io smontai a pigliar l'acqua. Ed essendo smontati a bere, vedemmo venirci sopra molta gente armata, e lasciandogli avicinare, perché venivano per li piani, gli assalimmo, e postigli in fuga li perseguitammo assai, e trovammo tra quella gente che uno aspettava due uomini a cavallo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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