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      I colli sono molto ameni nel mezzo della provincia, e vicino alla costa del mare sono monti spiccati dall'un mare all'altro. La distanzia che è dall'un mare all'altro per il piú corto è di centocinquanta leghe, e per un'altra centosessanta, e dall'altra dugento, e da un'altra passan trecento, e da un'altra banda presso cinquecento; e piú sopra è distanzia cosí grande e tanta che non se ne sa il numero delle leghe, perché non si è veduto da Spagnuoli, e ci è da veder ancora di qua a cent'anni, e ogni dí si vede cosa nuova.
      Sono in questa provincia mine d'oro e d'argento, di rame e di stagno, di acciaio e di ferro. Vi sono molte sorte di frutti che paiono simili a quei di Spagna, avenga che nel gusto non sieno in quella perfezione, né nel sapore, né nel colore; ancora che ce ne sieno molti bonissimi, e cosí buoni come sono quei di Spagna, ma non generalmente. Le campagne sono dilettevoli, molto piene di bellissime erbe, alte fino a mezza gamba. Il paese è molto fertile e abbondante, e produce qualunque cosa che ci vien seminata, e in molti luoghi rende il frutto due o tre volte l'anno.
     
     
      Degli animali.
     
      Vi sono molti animali di diverse maniere, come sono tigri, leoni e lupi, e similmente adibes, che sono tra volpi e cani, e altri che sono fra leoni e lupi. I tigri sono della grandezza o forse qualche poco maggiori che i leoni, eccetto che sono piú grossi e forti e piú feroci; hanno tutto 'l corpo pieno di macchie bianche. E niuno di questi animali fa male a' Spagnuoli, ancorché alle genti del paese non faccino carezze, anzi se gli mangiano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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