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      Era in quel circuito del tempio maggiore grandi alloggiamenti e sale di diverse maniere, che v'erano sale dove poteano star senza darsi fastidio l'un l'altro mille persone; v'erano dentro a questo circuito piú di 20 torri, che erano della sorte che ho già narrato, posto che fra l'altre ce ne fusse una maggior e piú lunga e larga e piú alta, che era lo alloggiamento dello iddio principale e maggiore, nel quale aveano lor tutti maggior devozione. E nell'alto della torre aveano i lor iddii e tenevangli in gran venerazione, e in tutti gli altri alloggiamenti e sale stanziavano e viveano i loro religiosi, che servivano al tempio, e i sacrificatori in altre stanze. Nell'altre meschite d'altre terre cantano di notte come si dicessero i mattutini, e in molte ore del dí per ordine, intonando una parte d'essi da una banda e una parte dall'altra, che dicono gli inni, e rispondono gli altri come se dicessero vespro o compieta. E aveano dentro questa meschita fontane e luoghi da lavarsi per servizio d'essa.
     
     
      De' casamenti.
     
      Erano e sono ancora in questa città molte belle e buone case de' signori, cosí grande e con tante stanze e appartamenti, e con giardini alti e bassi, che era cosa maravigliosa da vedere: e io entrai piú di quattro volte in una casa del gran signor non per altro effetto che per vederla, e ogni volta vi caminavo tanto che mi stancavo, e mai la fini' di vedere tutta. Aveano per costume che in tutte le case de' signori, all'intorno d'una gran corte, fossero prima grandissime sale e stanzie, però v'era una sala cosí grande che vi potevano star dentro senza dar l'un fastidio all'altro piú di tremila persone; ed era sí grande che nel corridore dell'alto d'essa casa v'era una sí gran piazza, che v'averebbono potuto giocar al giuoco delle canne, come in altra gran piazza, trenta uomini a cavallo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486