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      Egli ci rispose che non ci curassimo di parlare in ciò, perché il mare era troppo lungo, ma, poiché io era quello che piú l'importunavo, mi disse che io andasse a scoprire il mare e cercare il porto, e che andasse a piè con quaranta uomini. E cosí il dí sequente io mi partii insieme col capitano Alonso del Castiglio e quaranta uomini della sua compagnia, e cosí andammo fino all'ora del mezzogiorno, che arrivammo ad alcune spiaggette del mare, che pareva che si stendessero molto dentro terra, e per quegli andammo da una lega e mezza con l'acqua fino a mezza gamba, calpestando sopra ostriche che ci tagliavano tutti i piedi e ci fecero molti disturbi, finché arrivammo a quel medesimo fiume che avevamo passato prima, il quale entrava in quel medesimo golfo: e non lo potendo noi passare per il tristo apparecchio che avevamo, ce ne ritornammo al governatore, narrandogli ciò che avevamo trovato, e come era di mestiero di ripassar di nuovo quel primo fiume per quel medesimo luogo ove l'avevamo passato la prima volta, per discoprir bene quel golfo e vedere se per quei luoghi vi fusse porto. E cosí il dí appresso il governatore ordinò al capitano Valenzuela che con sessanta uomini a piede e sei a cavallo passasse quel fiume, e andasse seguitandolo in giuso, fin che arrivasse al mare, e cercasse se vi fusse porto. Colui di lí a due giorni ritornò e disse che avevano scoperto il golfo, e che tutto era spiaggia bassa fino al ginocchio: non si trovava porto; e che aveva vedute cinque o sei canoe d'Indiani, che passavano da una parte all'altra e portavano molti penacchi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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