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      I nomi loro sono questi: Siera, Piego Lopes, Corral, Palatio, Gonzalo Ruis. Di questo caso si alterarono tanto gl'Indiani e tanto scandalo ne presero, che senza dubbio, se l'avessero saputo da principio, gli ammazzavano tutti, e tutti noi saremmo stati in grandissimo travaglio. Finalmente, che in poco tempo di ottanta uomini che noi eravamo restammo soli quindeci, doppo morti questi, venne agl'Indi una infirmità di stomaco della quale morí la metà di loro, e credettero che noi altri fussimo quei che gli ammazzassimo, e tenendolo per cosa molto certa concertarono tra loro d'ammazzarci tutti, quei pochi che eravamo rimasi. E già venendo per mandarlo ad effetto, un Indo che io tenevo disse loro che non credessero noi altri fossimo quei che gli ammazzavamo, perché, se noi avessimo tal potere, faremmo che di noi altri non ne morisse tanti, com'essi aveano veduto che ce n'erano morti, senza poterli rimediare, e che già eravamo rimasi molti pochi, de' quali niuno facea loro danno né pregiudizio alcuno: onde il meglio era che ci lasciassero vivi. E piacque a nostro Signore che gli altri seguirono questo suo consiglio e parere, e cosí si rimossero da quel proposito.
      A questa isola noi mettemmo nome l'isola di Malfatto. La gente che quivi trovammo sono grandi e ben disposti; non hanno altre armi che frezze e archi, nel che sono sommamente destri. Hanno gli uomini una tetta forata dall'una parte all'altra, e alcuni vi sono che l'hanno forate ambedue, e per il pertugio che vi fanno portano una canna attraversata, di lunghezza di due palmi e mezzo e grossa due deta.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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