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      E avvertironmi che in niuna maniera io mi lasciasse intendere dagl'Indi di voler passare avanti, perché subito me ucciderebbono, e che per questo conveniva che io mi stessi con esso loro sei mesi, che era il tempo nel quale quegl'Indi andavano in altro paese a mangiar tune. Queste tune sono certi frutti della grandezza d'un ovo, rosse e nere e di molto buon sapore: le mangiano tre mesi dell'anno, ne' quali non mangiano alcun'altra cosa; e perché nel tempo che le coglievano venivano altri Indi piú avanti con archi per contrattare e cambiar con essi, noi, quando coloro se ne tornassero, fuggiremmo da' nostri e ce ne anderemmo con quelli.
      Con questo appuntamento io mi rimasi quivi, e mi diedero per ischiavo ad un Indo col quale stava Dorante. Questi Indi si chiamano Marianes, e Castiglio stava con altri lor vicini, chiamati Iguales. E quivi stando mi raccontarono che, dipoi che essi uscirono dell'isola di Malhado, nella costa del mare trovarono la barca ove andavano il contatore e i frati a traverso, e che passando quei fiumi, che sono quattro, molto grandi, le molte correnti lor tolsero la barca con la quale se ne passavano al mare, e se n'affogarono quattro d'essi, e gli altri con molto travaglio passarono il golfo; e che quindeci leghe avanti ne trovarono un altro, e che, giunti che essi furono quivi, già s'erano morti duoi loro compagni, in sessanta leghe che avean fatte, e che tutti gli altri stavano ancora a quel termine di morirsi, e che in tutto quel cammino non avevano mangiato se non granchi ed erba di muri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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