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      E arrivati a quest'ultimo golfo, dicevano d'aver trovati Indi che stavano mangiando more, i quali come viddero i cristiani se n'andarono ad un altro capo, e cosí stando essi e procurando modo di passare il golfo, passaron da loro un Indo e un cristiano, e arrivati conobbero che era Figheroa, uno de' quattro che avevamo mandati avanti nell'isola di Malhado; ove egli contò loro in che maniera egli e i suoi compagni fussero arrivati fino a quel luogo, ove due di essi e un Indo s'erano morti tutti di freddo e di fame, perché erano venuti e andati nel piú forte tempo dell'anno; e che gl'Indi aveano preso esso Figheroa e Mendes, il qual Mendes se n'era poi fuggito, andando al meglio che potea verso Panuco, e che gl'Indi l'aveano seguitato e ucciso. E che, stando cosí egli con quegl'Indi, seppe come con Marianes era un cristiano che avea passato dall'altra parte, e l'avea trovato con quei che chiamano Quevenes, il qual cristiano era Gernando d'Esquivel, natio di Badaioz, che veniva in compagnia del commissario; e ch'egli da Esquivel seppe il fine ch'avea fatto il governatore, il contatore e gli altri, dicendoli come il contatore e i frati aveano gettata la barca loro ne' fiumi, e venendosene lungo la costa arrivò il governatore a terra con la gente sua, ed egli se n'andò con la barca sua, finché arrivarono a quel golfo grande, ove tornò a pigliar la gente sua e passolla dall'altro capo, e tornò per il contatore e per li frati con tutti gli altri. E narrò come, stando cosí sbarcati, il governatore aveva revocato la potestà di luogotenente suo che aveva il contatore, e dato tal carico ad un capitano che andava seco, chiamato Pantossa; e che il governatore quella notte se ne stava nella barca sua e non volse smontare in terra, e con esso rimasero un maestro e un paggio che stava male, e nella barca non aveano acqua né cosa alcuna da mangiare, e a mezzanotte sopravenne una tramontana tanto forte che spinse la barca in mare, senza che alcuno la vedesse, perché non avea per sostegno se non una pietra, e non ne seppero poi mai piú cosa alcuna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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