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      E che, veduto questo, la gente che era rimasa in terra se n'andò per lungo la costa, e trovando tanto disturbo d'acqua fecero zattere con molto travaglio, e cosí passarono dall'altra parte, e andando avanti arrivarono ad una ponta d'un monte in riva dell'acqua; e che trovarono Indi, i quali, come li viddero venire, posero le lor cose nelle canoe e se ne passarono dall'altra parte della costa: e i cristiani, vedendo il tempo che era, essendo di novembre, si fermarono in quel monte, perché vi trovarono acqua, legne e alcuni gamberi, ove di freddo e di fame si cominciarono a poco a poco a morire. E oltre a ciò Pantossa, il quale era rimaso per luogotenente, facea lor tristi portamenti, e non potendolo soffrire Sottomagiore, fratello di Vasco Porcalle, quello dell'isola di Cuba che nell'armata era venuto per maestro di campo, si rivoltò contra di esso Pantossa e diedeli di un legno, dal qual colpo Pantossa rimase morto: e cosí si vennero finendo, e que' che morivano erano fatti pezzi dagli altri, e l'ultimo che morí fu Sottomagior, ed Esquevel lo fece, e mangiandolo si mantenne insino al primo di marzo, che un Indo di quei che quivi erano fuggito venne a veder se erano morti, e menossene poi Esquivel con lui. E stando in poter di questo Indo, Figheroa gli parlò e seppe da lui tutto quello che di sopra abbiamo narrato, e pregollo che se ne venisse con lui per andarsene insieme alla via del Panuco: ed Esquivel non lo volse fare, dicendo che da' frati egli avea inteso come Panuco era rimaso adietro, e cosí si rimase quivi, e Figheroa se n'andò alla costa ove solea stare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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