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      E a posta di sole vedemmo le case, e a due tiri di balestra avanti che arrivassimo, trovammo quattro Indi che ci aspettarono: ci riceverono benignamente. Dicemmo loro in lingua di Mareames che andavamo a cercarli, ed essi mostrarono di rallegrarsi della compagnia nostra, e cosí ci menaron alle case loro, e posero Dorante e il nero in casa d'un fisico, e me e Castiglio con alcuni altri. Costoro hanno altra lingua e si chiamano Avavares, e sono que' che soleano portar gli archi a quei nostri primi patroni, e a contrattare con esso loro; e ancorché sieno d'altra nazione e lingua, nondimeno intendono la lingua di quelli con chi noi stavamo prima, e quel dí medesimo erano arrivati in quel luogo ancor essi con le case loro. Subito il popolo ci offerse molte tune, perché già aveano notizia di noi, e come medicavamo, e delle maraviglie che 'l nostro Signore operava per nostro mezzo; che quando mai altre non ce ne avesse fatte, assai grande era l'aprirci il camino per paese cosí disabitato, e darci compagnia di gente dove per molti tempi non ve n'era stata, e liberarci da tanti pericoli e non permettere che ci uccidessero, e sostentarci tra tanta fame, e mettere in cuore a quelle genti che ci trattassero bene, come appresso diremo.
      Quella notte medesima che noi arrivammo, vennero alcuni Indi a Castiglio e gli dissero che stavano molto male della testa, pregandolo che li sanasse: e doppo l'averli benedetti e raccomandati a Dio, in quel punto dissero che stavano bene e che il male s'era partito, e andarono alle case loro e ci portarono molte tune e un pezzo di carne di salvadigina, che ancor non sapevamo che cosa fusse.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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