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      Nel tempo ch'io stavo tra costoro viddi un bruttissimo costume, cioè un uomo che era maritato con un altro: e questi sono alcuni uomini effeminati e impotenti, e vanno vestiti e coperti come donna e fanno ufficio di donna, e non tirano archi e portano molto gran pesi. E tra costoro ne vedemmo molti cosí effeminati come ho detto, e sono piú membruti e piú alti che gli altri uomini.
      Dipoi che noi ci partimmo da quei che lasciammo piangendo, fummo con gli altri alle case loro, e da essi fummo molto ben ricevuti, e ci menarono i figliuoli loro perché toccassimo loro le mani, e ci davano molta farina di mesquiquez. Questi sono alcuni frutti che quando stanno negli arbori sono molto amari, e sono della sorte che sono le carobe, e mangiansi con terra, e con essa sono molto dolci e buoni da mangiare. Il modo col quale li conciano è che fanno una fossa in terra dell'altezza che vogliono, e dipoi che in questa fossa hanno gettati i frutti, con un legno grosso come una gamba e lungo un braccio e mezzo gli macinano molto bene, e piú che gli si attacca della terra della fossa, ne pigliano dell'altra crivellata e la mettano nella detta fossa e tornano a macinarla un altro poco; e dipoi la pongono in un vaso a modo d'una sporta, e vi buttan sopra tanta acqua che basti a coprirla, in modo che l'acqua avanzi per sopra, e colui che l'ha macinata la pruova in bocca, e se gli pare che non sia dolce dimanda terra e la mescola seco, e questo fa finché la truova dolce. E cosí poi si mettono a sedere intorno intorno, e ciascuno vi mette la mano e ne piglia quanto può, e la sementa o amandole di quei frutti e cosí le scorze si gettano sopra d'alcuni cuoi, e colui che gli ha macinati le raccoglie e le torna a metter poi tutte nella sporta, e gettali sopra acqua come prima, e tornano a sprimer il sugo e acqua che ne può uscire, e similmente tornano a mettere le semenze e le scorze sopra il cuoio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486