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      Per tutto questo cammino avemmo molta noia per la gran gente che ci seguiva, e non potevamo separarci da loro, con tutto che molto lo procurassimo, perché era molto grande la pressa che faceano per venirci a toccare, ed era tanta l'importunità loro, che passavano tre ore prima che potessimo fare che ci lasciassero. Il dí seguente ci menarono davanti tutta la gente loro, e la maggior parte sono sguerzi, e altri sono ciechi da se medesimi, di che restammo molto maravigliati; sono ben disposti e di buone maniere, e piú bianchi di tutti gli altri che fin qui avevamo veduti. Quivi cominciammo a veder montagne, che pareano che venissero verso il mare di Tramontana, e per la relazione che gli Indi ce ne fecero credo che stieno quindeci leghe lungi dal mare.
      Quindi ci partimmo con quegli Indi verso quelle montagne che ho già dette, e ci menarono dove stavano alcuni parenti loro, perché non ci voleano menare se non dove fussero lor parenti, non volendo che i loro nemici avessero tanto bene come parea loro che fusse il vederci. E quando fummo arrivati quei che venivano con noi saccheggiarono gli altri, i quali, perché già sapeano l'usanza, avanti che arrivassimo aveano nascoste alcune cose; e dipoi che ci ebbero ricevuti, con molta festa e allegrezza trasser fuori quello che aveano ascoso e ce lo appresentarono, e queste erano corone, magra e alcuni ligazetti d'argento. Noi secondo l'usanza nostra le demmo subito tutte agl'Indi che venivano con noi, e cosí, dato che ce l'ebbero, cominciarono i balli e le feste loro, e mandarono a chiamare altro popolo che era quivi presso perché ci venissero a vedere, i quali sul tardi venner tutti e ci portarono corone, archi e altre cosette, che noi pure dividemmo tra quegli altri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Tramontana