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      E il dí seguente, volendoci partire, ciascuno ci voleva menar dagli amici loro, che erano alla punta delle montagne, dicendo che quivi erano molte case e genti e che ci darebbono molte cose; ma, per esser fuori del viaggio nostro, non volemmo andarvi altrimenti, e pigliammo la via per la pianura vicina alle montagne, le quali credevamo che non dovesser esser lontane dalla costa. Tutte quelle gente sono molto triste, e tenevamo per meglio d'attraversar la terra, perché la gente che sta piú in dentro è meglio condizionata e ci tratterebbono meglio, e tenevamo per certo che troveremmo il paese piú popolato e di miglior sostentamento; e ultimamente lo facevamo ancora perché, attraversando la terra, vedevamo piú particolarità, perché, se ad Iddio nostro Signore fosse piaciuto di cavarci di quel paese alcuno di noi e condurci in terra di cristiani, ne potessimo dar nuove e relazione. E vedendo gl'Indi che noi eravamo determinati di non voler andare ond'essi voleano, ci dissero che per donde noi volevamo andare non vi era né gente, né tune, né alcuna altra cosa da mangiare, e pregaronci che ci stessimo quivi quel giorno: e cosí facemmo. Allora essi mandarono duoi Indi perché cercassero gente per quel cammino che noi volevamo fare, e il dí seguente ci partimmo, menando con esso noi molti di loro; e le donne andavano cariche d'acqua, ed era tanto grande tra loro l'autorità nostra, che niuno non ardiva di bere senza nostra licenza. Due leghe di quivi incontrammo gl'Indi che erano andati a cercar gente, e dissero che non ne trovavano, di che gli altri mostrarono d'aver dispiacere, e ci tornarono a pregare che andassimo per la montagna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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