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      E per questo noi ci sdegnammo, e io una notte me ne uscii a dormire in campagna separato da essi, ma subito essi vennero dove io stavo, e tutta la notte non dormirono mai, con molta paura, e parlandomi e dicendomi che non stessimo piú in colera, che, se bene essi fussero certi morir fra via, ci menerebbono dove noi volessimo. Noi altri fingevamo tuttavia di star colerichi, e perché la paura loro non si levasse, avenne un caso molto strano, cioè che in quel giorno medesimo s'infermarono molti di loro, e il dí seguente ne morirono otto; onde per tutto il paese dove ciò si seppe presero tanta paura di noi, che vedendoci pareva che morissero di paura. Ci pregarono che non stessimo piú in colera e che non volessimo che de' loro ne morissero piú, tenendosi per cosa certa che noi altri gli ammazzassimo solamente col volere. Ma certamente noi di ciò avevamo tanto dispiacere che non si potrebbe dir piú, percioché, oltre il vederli morire, che pur ci dovea dispiacere, temevamo che non si morissero tutti e ci lasciassero soli per paura, e che tutti gli altri di quivi avanti ci fuggissero, vedendo quello che a costoro fusse avvenuto: pregammo Iddio Signor nostro che ci rimediasse, e cosí cominciarono a risanar tutti quei che s'erano ammalati. E vedemmo una cosa molto maravigliosa, cioè che i padri, fratelli e le mogliere di quei che morirono aveano grandissimo dolore di cosí vederli, e dipoi che erano morti non mostrarono alcun segno di doglia, né li vedemmo piangere, né parlar l'un con l'altro, né fare alcun altro segno, né ardivano d'appressarsi loro, finché noi comandavamo che li sepellissero; e per piú di quindeci giorni che stemmo con esso loro, non vedemmo mai che l'uno parlasse con l'altro, né ridere né piangere alcun fanciullino dei loro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Iddio Signor