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      Donde mi parti' poi con esso il lunedí seguente verso la provincia di Tonolan, lontano otto leghe di quivi, della quale ebbi informazione essere molto buona, e mandai il riveditore con la sua compagnia e un'altra da piè dall'altra banda del fiume alla provincia di Cuinaccaro, dove io ero stato prima, perché mi conducessero il signore e la pacificasse, fornendo di vedere che cosa era; con ordine che poi si venisse ad unire con meco dall'altra parte del fiume il giorno che io fussi entrato in Tonola, accioché, se que' del paese mi fussero usciti incontro con guerra, io da una banda ed egli dall'altra avessimo assaltati i nemici. Quel giorno alloggiammo col campo in una costa d'un monte presso il fiume, dove mi vennero messaggieri da parte della signoria di quella provincia (perché non ha particolar signore), a dirmi che ella sapeva la venuta mia e che stava ad aspettarmi con buona volontà di ricevermi con pace e darmi ciò che io avesse voluto, ancora che i suoi vicini che abitavano dall'altra parte del fiume, che erano tre provincie, Coiula, Coiutla, e Cuynacaro, fussero pazzi e non avessero voluto pace, e che il giorno inanzi erano usciti a far la guerra, perché s'era risoluta di ricevermi pacificamente. Io, quantunque m'avedessi che questa era una finzione, risposi loro che la signoria dovea fare tutto quel che potea per stare in pace, e che gli altri che non la volevano gli avrei castigati della lor pazzia in non fare il medesimo.
      Il giorno seguente spinsi a quella volta il campo, mandando innanzi il maestro di campo con alcuni cavalli leggieri a riconoscer il sito, e prima che io arrivasse mi vennero altri messi con galline da parte della signoria a dire che dovesse andare, perché la vettovaglia era in ordine, ancora che quei vicini contra sua volontà s'erano messi in punto presso la terra sua per farmi contrasto, di che ella avea dispiacere di non potere impedirglielo; e il maestro di campo che lo vidde mi mandò a dire il medesimo, e che la signoria aveva in essere molta vettovaglia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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