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      La risposta che essi mi fecero fu un gran grido, e alcuni cominciorno a calar a basso per le spalle del colle: e veduto che non conformavano i fatti con le parole, cominciai ad andare verso di loro con la gente, e ciascun con la sua fece il medesimo, e quando giunsi al colle tutti s'erano gettati a basso voltando le spalle; e io, pensandomi che volessero pace, andavo loro dicendo che dovessero aspettare e non temere, perché fra loro era ch'intendeva il parlare di Messico, e a' cristiani comandai che non fusse uomo che ammazzasse alcuno di loro, finché io viddi che combattevano valorosamente con gl'Indiani nostri amici e che si rivoltavano, affrontando i cristiani con gran cuore. In questo modo si cominciò a dare in essi da molte parti, onde incontinente si divisero per varii sentieri, fra certi grandi arbori di frutti e seminate che duravano piú di due leghe; e in questo modo si ritrovarono pochi insieme quel giorno, e i nostri, con l'avidità che aveano di seguitargli, non gli lasciavano in posa. Ed essi combatterono cosí bene e con tanto ardire, che vi furono molti Indiani che un solo di loro faceva testa ad un cavallo leggiero, e gli pigliava la lancia con l'una mano, e con l'altra, armata d'una certa mazza che sono soliti di portare di legno, gli dava di gran bastonate; e altri pigliavano i freni de' cavalli e con gli archi davano di gran colpi. E venendo solamente con me il capitano Ognate e suo fratello, che ha carico dello stendardo reale, trovai l'alcaide, che era caduto col suo cavallo in un fosso fra piú di dugento Indiani, dai quali s'era valorosamente difeso, e con l'arrivar mio se gli levarono da dosso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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